Che cos’è la formazione one to one?
In questo articolo parliamo di coaching, mentoring e counselling
In un contesto in continua evoluzione, dinamico e complesso, sempre più persone a vari livelli professionali cercano di acquisire nuove risorse e competenze attraverso la formazione.
Formazione: siamo sicuri che sia sempre utile?
Ma: c’è sempre un ma.
Troppe informazioni ricevute in poco tempo e nessuna personalizzazione rispetto ai nostri specifici progetti può lasciare, in gran parte dei casi, una cultura di base sull’argomento ma senza effetti concreti sul proprio operato.
Il mercato della formazione: un trend positivo
Ho voluto fare un approfondimento commissionando ad un partner qualificato una ricerca di mercato sulla formazione, e ho scoperto che negli ultimi anni questo mercato ha ripreso i livelli pre-crisi arrivando agli stessi volumi di fatturato e continuando in un trend positivo di crescita.
Di conseguenza, sono numerose le possibilità offerte dal mercato. Nascono spesso nuove scuole e nuovi corsi per le esigenze più disparate.
Grandi gruppi di aziende (ad esempio quelli bancari) creano la propria “Academy” per fornire un valore aggiunto alla propria organizzazione e riqualificare la percezione del proprio brand.
Formare sembrerebbe fornire autorevolezza a chi eroga questi servizi.
Completare la formazione in aula: la formazione one to one
Nonostante tutto questo, e nonostante la disponibilità di corsi di ogni tipo (anche online e in e-learning), c’è una modalità di formazione in rapida diffusione per la quale vale la pena fornire dei suggerimenti, in quanto in molti casi può essere addirittura la più efficace: la formazione one to one.
La formazione in aula e in gruppo offre il vantaggio di accedere rapidamente a molte informazioni e di relazionarsi con altre persone.
Se però il nostro scopo è far crescere un progetto professionale che richiede di rendere operativo quel sapere in maniera personalizzata nella vita di ogni giorno, spostandoci oltre le nozioni, non sempre la formazione in aula si rivela la scelta migliore.
Inoltre, la formazione dovrebbe soddisfare un bisogno di apprendimento insito in ognuno di noi ma troppo spesso, nell’ambito aziendale, viene designata dall’alto e quindi somiglia di più a un obbligo a cui sottomettersi.
One to one: più spazio alla progettualità della persona
Ecco allora che ci viene in aiuto la formazione one to one, ovvero uno ad uno, personalizzata, privata, un rapporto individuale con il formatore.
Come afferma Myriam Ines Giangiacomo (consulente, filosofa, formatrice e coach) in Formazioni One to One, indagine sulle pratiche di auto-tras-formazione della persona, edito da Franco Angeli:
“Uno dei fattori di successo delle formazioni one to one sembra essere, allora, quello costituito dalla possibilità di recuperare e restituire alla persona il suo spazio di progettualità rispetto a ciò che la riguarda, dando valore al desiderio e alla motivazione ad apprendere del singolo consentendogli di tracciare e seguire un suo percorso originale”.
Vediamo allora quali sono le principali pratiche formative one to one e a che cosa servono.
Bilancio di competenze: per orientarsi nel percorso di lavoro
È un servizio dedicato agli adulti che vogliono inserirsi nel mondo del lavoro o a professionalità che vogliono cambiare ruolo o lavoro.
È offerto da un consulente di orientamento che può sostenerci durante il percorso aiutandoci a capire anche quale formazione è più indicata rispetto agli obiettivi che ci siamo posti.
Normalmente porta alla produzione di un dossier individuale con la definizione del proprio portafoglio delle competenze.
Mentoring: per guidare al cambiamento e ai risultati
Il mentore mediamente è quella figura che in un determinato contesto è riconosciuto per la maggiore esperienza, saggezza, che guida quella meno esperta a raggiungere un obiettivo di cambiamento o di risultato.
Programmi di mentoring in azienda per esempio vengono utilizzati per l’inserimento di una nuova persona in un’organizzazione o nell’acquisizione di un nuovo ruolo.
Il mentoring quindi può essere richiesto quando si ha necessità di ricevere i “trucchi del mestiere” per favorire e accelerare il processo di cambiamento.
Di solito è inquadrato all’interno di programmi di formazione più ampi.
Coaching: per valorizzare e potenziare le risorse della persona
Il coaching è in rapida diffusione anche nel contesto italiano, ma si sviluppa già nei primi anni novanta nei paesi anglosassoni.
La parola coach ha assunto vari significati, tra cui quella di guida e allenatore.
Il servizio, erogato da professionisti qualificati nella metodologia, è così definito dalle norma UNI 11601:2015:
“Processo di partnership finalizzato al raggiungimento degli obiettivi definiti con il coachee e con l’eventuale committente e si basa su una relazione strutturata di reciproca fiducia. L’agire professionale del coach facilita il coachee (il cliente) a migliorare le sue competenze mediante la valorizzazione e il potenziamento delle sue risorse”.
Inoltre la norma distingue due tipi di obiettivo:
- obiettivi di apprendimento (competenze)
- obiettivi di perfomance (risultati attesi).
Applicazioni del coaching: life coaching, business coaching, sport coaching
Esistono diverse tipologie di coaching.
Riassumo qui le più diffuse, a loro volta ramificate in varie applicazioni.
In estrema sintesi, possiamo affermare che:
✔ il life coaching è utile quando vogliamo raggiungere obiettivi che riguardano la vita privata;
✔ il business coaching è utile quando vogliamo raggiungere obiettivi di sviluppo professionale e di business;
✔ lo sport coaching è utilizzato dagli sportivi per aumentare le proprie prestazioni atletiche.
Se lo desideri puoi approfondire come scegliere un coach.
Counselling: per superare una situazione di disagio
Il termine counselling deriva dal verbo inglese to counsel, che nasce a sua volta dal verbo latino consulo-ere, ovvero “consolare”, “confortare”, “venire in aiuto”.
Il counselling è un servizio che coinvolge un cliente ed un counsellor e aiuta le persone a risolvere e gestire problemi e a prendere decisioni attraverso il dialogo e l’interazione.
Tuttavia, a differenza delle precedenti metodologie che ho sopra descritto (bilancio di competenze, mentoring, coaching) nel counselling la richiesta non è focalizzata sul raggiungimento di una prestazione specifica.
Il counselling interviene in una situazione di disagio e disorientamento, pertanto è necessario che il professionista abbia una importante cultura psicologica.
Verso nuove metodologie: la formazione one to one itinerante
La formazione in aula tradizionale, con un docente che eroga contenuti standard verso il gruppo, non è dunque l’unica modalità di formazione.
A completamento della formazione tradizionale e accanto alla formazione one to one che abbiamo esplorato, esiste anche una nuova modalità di formazione e sviluppo one to one.
È un percorso itinerante, indirizzato a chi voglia facilitare e accelerare obiettivi professionali e aziendali.
Itinerari di Coaching®, di cui sono ideatore, è la nuova proposta in movimento.
Formazione one to one: percorsi specifici da persona a persona
Le modalità formative che prima erano diffuse soprattutto nelle grandi aziende stanno entrando in tutta la società e in tutte le imprese.
Sui social spesso non è chiara qual è la specificità di una metodologia o di un professionista.
Spero di averti aiutato, con questo articolo, a scegliere il tuo percorso one to one in base alla specifica esigenza, senza eliminare la possibilità di formarsi in aula o in gruppo.
Seguendo un’altra strada ancora, potresti scegliere di essere tu stesso il principale formatore della tua organizzazione.
Infine, forse vorresti sapere quali sono le competenze più richieste per la carriera e il business.
Puoi contattarmi liberamente se hai domande oppure desideri approfondire.