Mediocrità Vs Leadership: le 14 regole

Credo che siamo tutti sostanzialmente daccordo con il fatto che il termine “leadership”, inteso alla vecchia maniera, del tipo: “Io sono il tutto e il bello e voi la mia ombra” non abbia più senso nel nuovo mondo che stiamo cercando di creare.
Si parla allora oggi di “leadership diffusa”, ovvero un contesto dov’è presente la cultura del miglioramento e della crescita di tutti gli attori che ve ne fanno parte.
Allora quali nuove, e concrete, possibili prospettive?


A me pare che sulla leadership si possa dire e si sia detto di tutto e di più. Dai tanti libri (molti buoni, altri meno) in circolazione direi che possa essere utile, per chi vuole concretezza, passare dai “massimi sistemi” a qualcosa di più basilare ma, in realtà, ancora più importante.


Vorrei riportare in questo post l’essenza di quello che ritengo un luogo dove si allena la leadership rispetto ad uno nella media, soprattutto in ambito professionale ma non solo. Certo non vuole essere esaustivo, ne seguiranno altri di approfondimento, ma questo mi sembra davvero potenziante come consapevolezza e punto di partenza. Spero di esserci riuscito e ringrazio in anticipo chi vorrà inviarmi suoi commenti.

Ecco le n.14 regole per riconoscere un contesto mediocre da uno che innalza gli standard:

  • La mediocrità è lamentarsi di ogni nuova iniziativa attivata dagli altri, spesso senza neanche averla approfondita. Spesso per nascondere la nostra non-pro-attività.


  • La mediocrità è quando dopo un incontro, anzichè ragionare sui contenuti, ci si concentra sui pettegolezzi: quello ha detto questo o quello e quell’altro.


  • La mediocrità è fare le cose o prendere decisioni sull’emotività del momento anzichè per seguire dei principi e un chiaro traguardo comune.


  • La mediocrità è etichettare le persone anzichè esplorarne le peculiarità migliori.

  • La mediocrità è pensare che la furbizia sia la chiave della vittoria e che gli altri siano ingenui.

  • La mediocrità è quando tutto è urgente e non ci sono livelli di priorità.

  • La mediocrità è fare annunci vistosi per accaparrarsi il consenso degli altri e poi non dare seguito contando sulla memoria breve delle persone.

  • La mediocrità è non dare feedback in tempi congrui in un contesto organizzato di cui hai scelto di fare parte.

  • La mediocrità è quando l’obiettivo e la performance sono Il fattore unico, senza guardare alla persona.

  • La mediocrità è ragionare per estremi: o siamo professionisti o amici, o questo o quello, senza ricercare il valore dell’equilibrio tra i due estremi.

  • La mediocrità è essere seriosi anzichè seri, per mascherare la propria mancanza di serietà.

  • La mediocrità è non dichiare i propri intenti alle persone con cui collabori, generando sfiducia e basse perfomance.

  • La mediocrità è vedere un limite come congenito anzichè come spunto per un programma di sviluppo.

  • La vera Leadership oggi è contenere la mediocrità. (nel senso di limitare, ridurre, eliminarla.)

 

Rispetto a queste regole, immaginiamo un contesto in cui operiamo e chiediamoci: in cosa stiamo allenando mediocrità?
Cosa possiamo fare per invertire il circolo vizioso in virtuoso, iniziando ad alleanare leadership?
Di quali benefici e vantaggi godremo, se lo facessimo?

Se ti fa piacere, scrivimi e raccontami i tuoi casi reali: cecerecoaching@gmail.com
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Se vuoi puoi approfondire un altro punto di vista sulla leadership:https://www.cecerecoaching.it/latteggiamento-il-nostro-migliore-prodotto

Diffondi la vera cultura della leadership a sfavore della mediocrità e a presto!