Per celebrare i 10 anni di attività di Cecere&Partners, abbiamo pensato di raccontarvi storie e casi reali di imprenditori e professionisti impegnati nel trovare ogni giorno nuove soluzioni.

Perché ci sono fattori che sono trasversali (che sono indipendenti dal settore) e la contaminazione tra diverse esperienze non può che essere proficua.

 

Se sei un imprenditore, un professionista o un manager sai quanto idee, soluzioni, decisioni da prendere sono allo stesso tempo il tuo “oro” ma anche una spina nel fianco.
In un periodo epocale di cambiamento continuo sono anche una necessità.

 

Ecco, proprio adesso mi sta venendo un’idea… ma…
Se n’è andata. L’ho persa un’altra volta.

Quell’ intuizione, quell’ idea che ti risolve quel problema, quando improvvisamente è tutto chiaro e sei pronto a prendere quella decisione. Eppure…

 

Dall’idea alla realizzazione: la creatività è una dote, un talento o un metodo?

 

La creatività è qualcosa di solido o di sfuggevole?

E quando vengono le migliori idee? Non sempre queste vengono quando vogliamo, e non sempre quando vengono riusciamo a sfruttarle al meglio. Ti è mai capitato?

Quasi mai la risposta è individuabile in un solo fattore, ma da una combinazione di più “ingredienti”.

Ludovico Bertè

Dall’idea alla realizzazione: dialogo con Ludovico Bertè, direttore creativo di VELASCA

Dialogo con Ludovico Bertè, direttore creativo di VELASCA, nota azienda che ha portato le scarpe artigianali italiane di alta qualità sul web. Sono spesso rimasto colpito dalla creatività e dalla comunicazione di VELASCA, e quindi mi sono posto una domanda molto semplice quanto essenziale: “Ma come fanno?”.

 

Ludovico Bertè cerca di tenere a bada i suoi due cani mentre mi parla.
Mi rompe gli schemi appena iniziamo: “Non ho mai letto né studiato marketing o comunicazione, mai fatto un corso di fotografia o video. Non utilizziamo agenzie di comunicazione”.

“Alla faccia del bicarbonato di sodio” penso io, citando Totò. Qui la faccenda si fa intrigante.

“Le migliori idee mi vengono camminando, osservandomi intorno, le persone, i loro atteggiamenti, i loro comportamenti. Spesso devo fermarmi, anche quando sono in motorino, per segnarmi le idee”.

Molto interessante (gli ho risposto io), trovo subito riscontro nelle sue parole (ne avevo parlato anche qui: Itinerari di Coaching®: come trovare una nuova vitalità organizzativa ed espressiva).

 

Dall’idea alla realizzazione: ciò che funziona e che non funziona
Per approfondire maggiormente, ho chiesto a Ludovico di specificarmi, per la sua esperienza, ciò che funziona / ciò che non funziona nello sviluppo di soluzioni ed idee creative.

“Intanto la visione d’insieme che hai del tuo settore, noi siamo contro la moda “tutti perfetti”, noi ricerchiamo l’autenticità. Inoltre, nello specifico dell’attività come direttore creativo, ritengono che troppe regole blocchino la creatività. Le idee si liberano quando hai un’attitudine ad osare, e per osare devi guardare possibilmente fuori dagli schemi e avere la possibilità anche di fare errori”.

Quindi visione più approccio “sperimentale” aggiungo io, trovo ancora molto riscontro nelle parole di Bertè. È possibile applicare gli stessi principi anche in organizzazioni di altri settori? Se ci pensi, è ciò di cui si parla spesso nel management ultimamente.

 

Ma ora segui il resto dell’intervista e dell’approfondimento perché (come se non bastasse) non finisce qui.
Infatti, la mia mentalità un po’ creativa ed un po’ manageriale mi ha fatto accendere, mentre dialogavo con Ludovico, emozioni in conflitto tra loro: da un lato l’entusiasmo negli ingredienti creativi evidenziati da Bertè, dall’altra un forte dubbio sull’organizzazione realistica di questo approccio in altri settori. Il mio chiodo fisso è sempre come posso riportare questi spunti in PMI di vari settori con cui collaboro.

 

Dall’idea alla realizzazione: è tutta una questione di intuizione e sregolatezza?

Come i pittori di una volta?

Qui Ludovico mi dà subito un altro smacco: e invece no. Perché…

“Nella messa a terra dell’idea, nell’implementazione, utilizzo una pianificazione meticolosa. Da un lato non lascio nulla al caso, dall’altra mi preparo mentalmente ad accogliere eventuali imprevisti. E quando le cose non vanno come avevamo pensato, ciò che aiuta è l’empatia con tutti gli attori coinvolti”.

 

Il team VELASCA. Foto gentilmente concessa per cecerecoaching.it

Ludovico mi racconta un esempio-chiave di una situazione del genere, proprio quando volevano lanciare una nuova campagna di comunicazione. Avevano scelto come location la Toscana, scenari incredibili.
Poi, il lockdown totale è stato un “super imprevisto”. Tutta la pianificazione è saltata.

 

“Dopo lo sconforto iniziale, ci siamo chiesti come potevamo trasformare quell’episodio in energia produttiva. Se avessimo utilizzato soltanto l’analisi quantitativa e numerica ci saremmo bloccati. E invece, alla fine, è arrivata l’idea: raccontare autenticamente e sinceramente al nostro pubblico come avremmo voluto farlo, e cosa invece ci è accaduto. Ancora mi emoziono nel pensarci, le persone hanno apprezzato e compreso, è stato un grande successo. “

 

Ti è piaciuta questa storia? Il nostro intento è di raccontare professionalità ed esperienze reali, ma anche di trarne il potenziale creativo e gestionale.

Se ti fa piacere approfondire e trarre il massimo da questa storia, puoi chiedermi il nostro schema di sintesi “Soluzioni che falliscono/Soluzioni che creano” basato sul caso VELASCA. Puoi farlo inviandomi una mail su antonio@cecerecoaching.it o contattandomi qui: Contatti – Antonio Cecere (cecerecoaching.it)