ascoltoTratto da “L’Arte di Ascoltare”, Plutarco (Newton Compton Editori, €1,90)

“L’arroganza, la presunzione, il protagonismo, l’invidia: questi, dice Plutarco, sono i difetti da cui occorre guardarsi: Bisogna evitare di agitarsi ed abbaiare ad ogni battuta, aspettando pazientemente che l’interlocutore abbia finito di esporre il suo pensiero, anche se non lo si condivide, senza però investirlo subito con una sfilza di obiezioni, ma concedendogli ancora un po’ di tempo perché possa integrare, chiarire o correggere quanto ha detto, ed eventualmente ritrattare qualche frase affrettata.

Chi infatti passa subito al contrattacco non solo interrompe e spezza il logico fluire del discorso, ma non ci fa una bella figura e finisce per non ascoltare e non essere ascoltato.
Se invece è abituato a controllarsi e a rispettare gli altri mentre parlano riesce a trarre da gni discorso qualche spunto che può tornargli utile, a discernere meglio e a smascherare il vuoto e le falsità dell’interlocutore, offrendo di sé l’immagine di una persona amante della verità, non dei battibecchi, e per di più riflessiva e aliena dalla polemica

Plutarco ha scritto queste parole, pensate, nel lontano 70 d.c. circa.

Cosa se ne deduce ?

Se per qualche secondo associamo queste parole a questi tre contesti:

1. Ascolto di noi stessi

2. Ascolto dei nostri collaboratori, soci, amici ecc.

3. Ascolto dei clienti.

Cosa ci vediamo?
Cosa si vorremmo sentire?

Che benefici ne ricaveremmo?

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