Loredana Cannata dopo aver studiato arte drammatica, è stata interprete teatrale di molti spettacoli. Per il grande schermo è stata attrice per diversi film tra cui alcuni firmati dalla regia di Ozpetek e di Sorrentino. Presente in diverse serie televisive sulle reti Mediaset e sulle reti RAI. (Tra quelle più note, ricordiamo ad esempio: “Un Caso di Coscienza”).

È attivista volontaria per diversi temi sociali e ambientali, e ci sono ulteriori novità rispetto ai suoi progetti personali e professionali.
Cerchiamo di scoprire tali news in questa intervista esclusiva per il blog cecerecoaching.it, tenutasi dal vivo a Roma (con mio grande piacere, essendo anche un suo fan!).

 

 

 

Antonio Cecere: Ciao Loredana, grazie per la disponibilità a questa intervista.

Loredana Cannata: Ciao Antonio, grazie a te.

Antonio Cecere: Ho scelto di intervistarti perché credo che il tuo percorso sia molto speciale. Sei un’attrice, fai sia teatro, cinema, televisione, documentari ed un’attivista nel mondo del volontariato; ora anche una “formatrice di avanguardia”.

Quindi come da accordi vorrei parlare con te della tua crescita personale e professionale, di coraggio e di valori.

Ma partiamo dall’inizio. Quando è nata dentro di te la voglia di essere un’attrice?

 

Loredana Cannata: Avevo ancora sette anni. Trovai una foto di Marilyn Monroe, mi colpì molto, mi folgorò del tutto. E sentii che dovevo seguire quel percorso. In particolare, la luce del suo sorriso, una grande forza.

Iniziai così a collezionare le sue foto e a guardare la serie televisiva “Saranno Famosi” (ride).

Ho iniziato a mettere da parte i soldi per trasferirmi a Roma ed intraprendere questa carriera.

A 19 anni mi sono trasferita, per me fare l’attrice era una vera e propria necessità.

 

 

 

Antonio Cecere: Qual era il tuo pensiero o il tuo sentimento che ti guidava in quegli anni? Hai mai avuto dei dubbi e se si, come li hai superati?

Loredana Cannata: Ero certa che sarei riuscita. Ero molto concentrata. Era qualcosa di importante, non era un sentimento effimero come “voglio diventare famosa”, ma…sognavo in grande, mi dicevo punto a dieci poi magari arrivo a sette, ma intanto ci provo con convinzione.

Ora che ci penso, il dono è stato di non credere a quelli che mi scoraggiavano, che mi dicevano che realizzare il mio sogno era impossibile.

Ho avuto un’infanzia non semplice, e molte persone si fanno abbattere per questo ma io l’ho usato come carburante. Tutto sta in come consideriamo la vita. Ogni cosa è collegata all’altra, e la prima scelta, determinante, è uscire dal vittimismo. Poi tornare su di sé, ascoltarsi, perdonarsi, e finalmente prendersi le responsabilità e chiedersi davvero cosa si vuole.

 

Antonio Cecere: Cosa si prova quando si esce dalla propria area di sicurezza, quella dove fino al giorno prima era più o meno tutto noto e sotto controllo, per poi affrontare nuove sfide?

Loredana Cannata: Prendiamo tutto troppo seriamente e drammaticamente.

La cosa che ha funzionato è stata osservarmi quando ero piu’ rigida e verificare cosa accadeva invece quando ero piu’ leggera.

Il lavoro da attrice per me è stato un mezzo, non un fine. Già da piccola volevo un mondo migliore, volevo cambiare le cose: per questo ho sempre coniugato la mia professione ad iniziative come attivista su temi sociali.

 

Antonio Cecere: Come fai a richiamare la forza del coraggio quando ti serve?

Loredana Cannata: Rifletto molto e colgo i segnali, la vita ci parla in continuazione. E ne ho avuto conferma: ogni volta che ho fatto un salto nel vuoto, ho volato.

Adotto anche dei metodi. Ritengo importante la respirazione consapevole. Ossigenarsi. Tornare nel qui ed ora. Anche aiutarsi con il corpo con posture aperte, fa diminuire lo stress.

Ma anche prestare attenzione alla mente: può creare scenari apocalittici, dei veri e propri film che finiscono tutti nel peggiore dei modi, lo fa per proteggerci, per mantenerci nel familiare, che magari non ci rende felici, ma in cui siamo vivi, e alla mente questo basta, perché il suo primo compito è quello di mantenerci in vita! Per questo cerca di boicottare i tentativi di cambiamento producendo pensieri di paura, ma, nella maggior parte dei casi, sono solo paure irrazionali, storie. Possiamo scegliere di raccontarci una storia diversa, che ci supporti, bloccando le paure irrazionali e dando forza ai pensieri incoraggianti.

 

Antonio Cecere: Più volte hai dichiarato che la scuola di arte drammatica fa crescere anche come persone oltre che come attori. Cosa ti ha dato in particolar modo questo percorso?

Loredana Cannata Mi ha dato il metodo per vedermi dentro ma anche di “buttare fuori”.

In recitazione ti insegnano che ogni personaggio è mosso dalle sue motivazioni profonde, soprattutto chi fa del male. Il nucleo è sempre una mancanza di fiducia, di amore, e la presenza di una qualche paura. Siamo tutti nella stessa barca e maldestramente cerchiamo di stare bene.

L’attore crea e ricrea l’emozione. Questo è uno degli aspetti più importanti che conservo di questa professione, ma oggi la mia attenzione sta andando su altro.

In questa fase storica della mia vita, infatti, il lavoro di attrice mi entusiasma meno, perché li sono uno strumento, sono un personaggio. Mi sento più me stessa nel lavoro di ricerca interiore che sto compiendo.

In foto: Loredana Cannata. (C)2020 www.cecerecoaching.it. Vietata la riproduzione non autorizzata.

 

Antonio Cecere: Che tipo di ricerca?

Loredana Cannata: Sono in una nuova e intensa fase del processo di ricerca metafisica che ho cominciato moltissimi anni fa. Sto approfondendo tematiche come il dialogo interiore, il superamento di situazioni non positive, utilizzando anche saggezza che viene in verità da culture antiche.

Perché tutti abbiamo dei momenti “bassi”, bisogna vederli come i migliori insegnanti, bisogna accettarli, e non crogiolarsi. Dopodiché, lavorare sulla propria frequenza in modo da tornare presto a una vibrazione più alta.

Il fulcro di questa ricerca? Considerare la realtà da un punto di vista energetico e vibrazionale, con attenzione alle scoperte stupefacenti della Fisica Quantistica.

 

Antonio Cecere: Torniamo indietro per un momento. Ho letto su una rivista che ti definisci una “anti-diva”, cosa intendi nello specifico?

Loredana Cannata: La diva vuole calcare il “Red Carpet”, io mi espongo mettendomi nuda in una gabbia per difendere i diritti degli animali. Per me è un sacrificio, non mi piace farmi fotografare. Il mio lavoro è intuire, captare, e poi comunicare. Tant’è che sono diventata vegana prima di questa ondata attuale.

Come attivista sto promuovendo l’idea, per esempio, che la Giornata Mondiale dei Diritti degli Umani e degli Animali (10 Dicembre) diventi anche la giornata dei diritti della natura.

 

Antonio Cecere: Ora, passiamo alla parte più innovativa (come se non bastasse!) della tua vita. Ho letto del tuo progetto Quantum Power Life e mi ha incuriosito molto. Da dove nasce e cosa ti ha spinto a prendere anche questa direzione?

Loredana Cannata: Persi la connessione con me stessa a causa di una storia sentimentale. Ho vissuto un periodo difficile durato tre anni, andava tutto storto, anche economicamente.

Mettevo in campo tutte le attività possibili ed immaginabili ma non si spostava niente, neanche di un centimetro.

Ho cominciato quindi a riguardarmi dentro, a livello metafisico, a livello energetico. Nel mondo concreto avevo messo in campo tutto, lavorativamente parlando, ma non ottenevo risultati.

Urlavo all’Universo la mia disperazione e la mia rabbia, avevo dedicato la mia vita a fare del bene al mondo e agli altri, com’era possibile che non ci fosse un po’ di giustizia per me? Come diavolo funzionava questa vita?

Ho cominciato a fare Yoga e meditazione senza sapere che questo avrebbe cambiato la mia vibrazione, questo l’ho capito dopo, ma sapevo che dovevo fare qualcosa di diverso dalla mia routine quotidiana.

 

Cambiare frequenza mi ha permesso di cogliere i segnali che la Vita mi inviava, quelli che io chiamo “il sentiero di molliche di pane”, e ho così scoperto e imparato cose che mi hanno salvata e liberata, cose che ora voglio insegnare agli altri. Bisogna diffondere la consapevolezza che la nostra Coscienza ha impatto sul mondo fisico e su di esso crea effetti quantificabili, questo rivoluziona il modo che abbiamo di considerare la realtà e noi stessi.

 

Antonio Cecere: Cos’altro ha fatto la differenza?

Loredana Cannata: Considerare il denaro a livello energetico, come questa nuova consapevolezza e prospettiva ci insegna, ci aiuta a capire che la quantità di denaro che c’è o non c’è nella nostra vita dipende dalla vibrazione che emettiamo in merito, data dalle nostre convinzioni ed emozioni, e direttamente connessa a quanto pensiamo di meritare o valere.

Antonio Cecere: È proprio vero, argomento che tra l’altro mi trovo anch’io spesso a trattare in percorsi di sviluppo professionale e di carriera. Ultima domanda, Loredana: con questo nuovo progetto, qual è lo scopo che ti poni?

 

Loredana Cannata: Dobbiamo assolutamente rimodulare la nostra concezione della vita e della realtà. Addirittura, adesso ci dicono che la coscienza…crea la realtà. Ho quindi ora la necessità, la missione, di aprire un dibattito su questi temi.

Voglio essere un “veicolo”, un mezzo affinché le persone inizino a porsi questo dubbio: questa prospettiva può essere reale? Ovvero, che abbiamo un impatto sulla realtà e che le nostre esperienze di vita sono il riflesso della vibrazione che emettiamo, data dalla predominanza delle nostre convinzioni, emozioni e pensieri.

Questo vuol dire che non possiamo aspettare un evento positivo per essere felici, ma che dobbiamo lavorare sulla nostra frequenza per alzarla

e attrarre così, creare, esperienze positive. È tempo che succeda questo, sta già succedendo. Il mondo ha bisogno di persone felici.

 

Antonio Cecere: Grazie mille Loredana, ora mi rimetto il cappello di fan. Ci facciamo la foto insieme?

Loredana Cannata: Certo, e grazie a te!

In foto: Loredana Cannata e Antonio Cecere. (C)2020 www.cecerecoaching.it. Vietata la riproduzione non autorizzata.